Dietro l’immagine carismatica di Pol Pot, un’altra figura muoveva i fili del regime khmer rosso. Nuon Chea, conosciuto come “Fratello numero 2”, fu l’architetto ideologico della Kampuchea Democratica. Non amava la ribalta pubblica, ma il suo pensiero radicale contribuì a giustificare alcune delle peggiori atrocità del XX secolo.
Nato nel 1926 nella provincia di Battambang con il nome Lao Kim Lorn, Nuon Chea studiò in Thailandia, presso la Thammasat University di Bangkok. Qui entrò in contatto con i movimenti comunisti locali e si avvicinò alle idee marxiste, leniniste e maoiste.
Questa formazione all’estero gli diede uno sguardo diverso rispetto a Pol Pot e agli altri leader khmer rossi: più teorico, più dogmatico, più attento all’ideologia come strumento per plasmare la società. Tornato in Cambogia, divenne presto una delle figure più rispettate all’interno del Partito Comunista di Kampuchea.
Nuon Chea era convinto che la Cambogia potesse rinascere solo distruggendo le basi della società esistente. La sua visione mescolava il maoismo cinese con un culto della società contadina cambogiana, considerata pura e rivoluzionaria.
Secondo lui, le città erano il luogo della corruzione, mentre la campagna custodiva la vera essenza del popolo. Da questa idea nacque la decisione di svuotare Phnom Penh nel 1975, costringendo milioni di persone a marciare verso le campagne.
Nuon Chea giustificò anche le purghe interne e i massacri come strumenti necessari per eliminare “i nemici di classe” e difendere la rivoluzione. La sua interpretazione estrema del marxismo-leninismo contribuì a trasformare la Cambogia in un gigantesco campo di prigionia a cielo aperto.
Durante gli anni della Kampuchea Democratica, dal 1975 al 1979, Nuon Chea fu la seconda figura più importante del regime. Oltre al ruolo di vice segretario del Partito, ricoprì quello di presidente dell’Assemblea nazionale.
La sua influenza si fece sentire soprattutto nelle politiche di sicurezza e nell’apparato repressivo. Nuon Chea ebbe un legame diretto con i centri di detenzione come S21 (Tuol Sleng), dove migliaia di prigionieri furono torturati e giustiziati.
Molti storici lo ritengono il principale responsabile ideologico della persecuzione delle minoranze etniche, come i vietnamiti e la comunità Cham, e della violenta campagna contro i monaci buddhisti e i cristiani.
Dopo la caduta del regime nel 1979, Nuon Chea riuscì a rifugiarsi in Thailandia e visse per decenni lontano dai riflettori. Solo nel 2007 venne arrestato e processato dagli Extraordinary Chambers in the Courts of Cambodia (ECCC), il tribunale internazionale istituito per giudicare i crimini dei Khmer Rossi.
Nel 2014 fu condannato all’ergastolo per crimini contro l’umanità. Nel 2018 arrivò anche la storica condanna per genocidio contro i vietnamiti e i Cham, un passaggio fondamentale nella giurisprudenza internazionale.
Nuon Chea morì nel 2019 all’età di 93 anni, in ospedale, mentre stava scontando la sua pena. La sua morte chiuse simbolicamente uno dei capitoli più bui del Novecento, ma non cancellò il peso delle sue responsabilità.
Nuon Chea è ricordato come uno dei principali responsabili del genocidio cambogiano. Se Pol Pot è associato al volto del regime, Nuon Chea rimane la mente ideologica che diede struttura teorica alla macchina dello sterminio.
Il suo processo ha avuto un significato profondo per la Cambogia: non solo ha stabilito responsabilità individuali, ma ha anche dimostrato l’importanza della giustizia internazionale nel dare voce alle vittime.
Oggi, il suo nome è un monito contro le derive totalitarie e contro l’uso dell’ideologia come arma di annientamento. La memoria di Nuon Chea continua a essere al centro del dibattito su come la Cambogia affronta il proprio passato.
Scopri S21: Tuol Sleng, la prigione del terrore dei Khmer Rossi.
Documenti pubblici delle Extraordinary Chambers in the Courts of Cambodia
Testimonianze e materiali del Documentation Center of Cambodia
Extraordinary Chambers in the Courts of Cambodia – sentenze e profilo su Nuon Chea
Documentation Center of Cambodia (DC-CAM)
Schede biografiche su Sciences Po – Mass Violence & Resistance Network
BBC, The Guardian, Reuters, Wikipedia
Nuon Chea during the last day of Closing Statements in Case 002/001 – ECCC Photo/Mark Peters, Creative Commons Attribution 2.0
Nuon Chea and Ieng Sary during the third day of Trial Chamber's preliminary hearing on fitness to stand trial (31 Aug 2011) – Extraordinary Chambers in the Courts of Cambodia, Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0